Giovani come te
Siamo stati emigranti e ancora lo siamo. Questo corto è molto bello e si intitola:
Giovani come te
Quanti ne fissi negli occhi
superbi della strada, erranti
giovani come te.
Non hanno in ogni tasca
che mozziconi neri
di sigarette raccattate.
Non sanno che sperdersi
davanti alle lucide vetrine
alle dicende dei bar
ai tram in rapida corsa
alla pubblicità
padrona delle piazze.
Tanto perché il tempo si ammazzi
cantano una qualsiasi canzone,
in cui si chiamano fuorviati, si dicono
amanti del bassifondo
e si ripagano di comprensione.
Una canzone è per covare insano amore
contro le ragazze cioccolato
che sono un po' le stelle sempre vive
che sono la speranza
d'una vita sorpresa in un sorriso.
E quanti, ma quanti
vorrebbero la luna nel pozzo
una loro strada sicura
che non si rompa tuttora nei bivii.
Quando compiono un gesto il solo gesto
son lì coi mietitori
addormentati ai monumenti
che aspettano la mano sulla spalla
del datore di lavoro.
Sono coi facchini di porto
contenti della faccia sporca
e le braccia penzoloni
dopo che il peso è rovesciato.
Son sprofondati talvolta in salotti
a far orgia di fumo e d'esistenzialismo
giovani malati come te di niente.
Spiriti pronti a tutte le chiamate
angeli maledetti
coscritti e vagabondi,
compagni dei cani randagi,
la nostra è la più sporca bandiera
la nostra giovinezza è
il più crudo dei tormenti.
Or quando la terra accaldata
ci mette addosso la smania del fuoco
nei lunghi meriggi d'estate,
è tempo di crucciarsi
di dir di sì all'Uomo che saremo
e che ci aspetta
alla Cantonata
con falce e libro in mano!
Rocco Scotellaro - Tutte le poesie (1940-1953)
La terra mi tiene
Giovani come te
Quanti ne fissi negli occhi
superbi della strada, erranti
giovani come te.
Non hanno in ogni tasca
che mozziconi neri
di sigarette raccattate.
Non sanno che sperdersi
davanti alle lucide vetrine
alle dicende dei bar
ai tram in rapida corsa
alla pubblicità
padrona delle piazze.
Tanto perché il tempo si ammazzi
cantano una qualsiasi canzone,
in cui si chiamano fuorviati, si dicono
amanti del bassifondo
e si ripagano di comprensione.
Una canzone è per covare insano amore
contro le ragazze cioccolato
che sono un po' le stelle sempre vive
che sono la speranza
d'una vita sorpresa in un sorriso.
E quanti, ma quanti
vorrebbero la luna nel pozzo
una loro strada sicura
che non si rompa tuttora nei bivii.
Quando compiono un gesto il solo gesto
son lì coi mietitori
addormentati ai monumenti
che aspettano la mano sulla spalla
del datore di lavoro.
Sono coi facchini di porto
contenti della faccia sporca
e le braccia penzoloni
dopo che il peso è rovesciato.
Son sprofondati talvolta in salotti
a far orgia di fumo e d'esistenzialismo
giovani malati come te di niente.
Spiriti pronti a tutte le chiamate
angeli maledetti
coscritti e vagabondi,
compagni dei cani randagi,
la nostra è la più sporca bandiera
la nostra giovinezza è
il più crudo dei tormenti.
Or quando la terra accaldata
ci mette addosso la smania del fuoco
nei lunghi meriggi d'estate,
è tempo di crucciarsi
di dir di sì all'Uomo che saremo
e che ci aspetta
alla Cantonata
con falce e libro in mano!
Rocco Scotellaro - Tutte le poesie (1940-1953)
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