Benny
Trent'anni fa Benny aveva l'età mia; io avevo iniziato il quinto al Panetti, lui lavorava già.
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Al Panetti c'era gente che faceva proselitismo. Quelli di CL, che pregavano le lodi mattutine in palestra alle otto meno un quarto e ti avvicinavano rendendoti partecipe di come dopo aver incontrato Cristo la loro vita fosse cambiata, in tutto, anche con le ragazze era tutta un'altra cosa, quasi quasi avevano risolto pure il problema dei brufoli. E i fascisti, quelli del "Fronte della gioventù", gente rozza, ciucci matricolati e pluriripetenti e perciò attraenti per molti di noi che dovevamo ancora realizzare la nostra mascolinità. Si avvicinavano infatti soprattutto ai bimbetti del biennio, offrendo la loro protezione. Se eri amico loro nessuno si sarebbe permesso di picchiarti all'uscita o nell'intervallo. Quando facevo il biennio al Marconi il massimo della politica che furono capaci di esprimere fu la scritta sul muro "bastardo, ti ammazzeremo" indirizzata ad un prof di Fisica, colpevole di essere omosessuale e del Pdup.
Ma che ne sapevamo noi di antifascismo? Si pensava che in fin dei conti can che abbaia non morde e si tirava avanti. Nell'aria si annusava qualcosa però. C'era già stata Piazza Fontana, Piazza della Loggia e l'Italicus. Grazie alla noiosa musica degli Inti Illimani si era anche capito che la libertà è una conquista sulla quale se non vigili la perdi e che è minacciata a livello mondiale. Un po' si iniziava ad intuire che gli esecutori sono quelli che sono, ma dietro di loro ci sono i mandanti e che niente avviene per caso. Ero un ragazzo cattolico (però il problema dei brufoli non l'avevo risolto). Grande soddisfazione quando convincemmo il parroco a rifiutarsi che ancora una volta per Natale si presentasse l'esponente missino che riuniva i poveri e consegnava loro una pacca sulla spalla ed il famigerato "panettone tricolore". Vestivo allora un eskimo innocente (eheh) e gli scarponcini scamosciati, non le Clarks che costavano assai, quelli del mercato che facevano presto i buchi sotto la suola di para e che io bucavo sistematicamente dopo un mese all'altezza del pollicione. Qualche settimana prima del fattaccio, solo perché ero vestito così, mi presero in mezzo sull'autobus, apostrofandomi come compagno comunista. Erano sei sette, ma mi sono rimaste impresse le facce adoranti delle due ragazze del loro gruppo. Una di queste l'ho vista poi che era entrata in Polizia. Stavo con la mia ragazza, non reagii agli insulti e corsi avanti vicino al conducente. Scesero prima. Mi trovai incasinato che era tardi (c'era il problema della ritirata) ed ero dovuto arrivare quasi fino al capolinea e bisognava tornare indietro verso casa. Niente di grave, fesseria, ragazzi fuori come ce ne sono tanti.
Però qualcuno in quei mesi i ragazzi fuori li aveva reclutati e li aveva organizzati. La sezione Andrea Passaquindici caduto della Folgore del Fronte della Gioventù - Movimento Sociale Italiano, in via Gabrieli, segretario Giuseppe Incardona, ora con Rauti, ma assai cara a Pinuccio Tatarella. Quel Tatarella che poi, bevuta l'acqua di Fiuggi, diventò moderatissimo ministro delle poste e vicepresidente del consiglio del primo governo Berlusconi del 1994. Da lì partiva l'incubo delle squadracce di picchiatori.
Quella sera del 28 novembre da lì partì il gruppo capeggiato da Pino Piccolo, uno spostato che poi ha fatto una brutta fine. Spedizione punitiva a Barivecchia, i ragazzi di sinistra scappano, Benny scappa un po' meno, viene raggiunto e sventrato con un cacciavite.
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Altre testimonianze, ben più autorevoli della mia, le trovate qui, qui e qui.
E infine, l'intervista della Gazzetta del Mezzogiorno alla sorella di Benny: "Ecco che cosa sognava mio fratello Benedetto" (in formato pdf).
Commenti
un caro saluto, ciao
Sono davvero felice di aver condiviso con te questi ricordi, le mie radici ...
ciao
Viola
(cheyenne) nel blog
http://tecnopolis-hi.blogspot.com/
un caro saluto
Non so che cosa hai scritto (e comunque non hai mai scritto cose "che non vanno"), perché il blog è infestato da uno spammer che mi lascia decine di commenti alla volta e mi sono accorto che stavo cancellando anche un commento vero solo nell'istante in cui avevo già premuto il bottone cancella.
Ti sarei grato se mi riscrivessi il tuo pensiero su Benny che per me è prezioso. Lo sai che sabato gli è stata intitolata una strada a due passi da piazza prefettura?
Purtroppo non ho ricopiato il commento che avevo scritto sabato in occasione dell'affissione della targa per Benny ( e concomitante riunione regionale del PD).
Erano delle parole scritte d'impulso come madre, nonna, donna.....
Provo a memoria.....
Figlio mio,
il tuo futuro è stato tagliato da un punteruolo di un cacciavite
è stata una mano fascista
è stato l'odio ad uccidere il tuo corpo
ma non le tue idee, le tue aspirazioni, la tua volontà.
Esse vivono in coloro che ti hanno amato
e che hanno creduto nei tuoi VALORI.
I tuoi VALORI
sono i miei, i nostri
e nessuno li potrà cancellare
finchè saremo uniti,
Sai che ci vorrebbero vedere divisi?
Ma non temere
stiamo tessendo un filo di arianna tra di noi
Ciò che scriviamo sulla Rete
rimarrà per sempre
come il tuo viso nei nostri cuori.......
PS - ho visto i TROLL, sega senza pietà ;-)