Buon anno, professor Caciocavallo!
Il caciocavallo non è un formaggio di latte equino, ma deve il suo nome al fatto che viene lasciato a stagionare a cavallo di una sbarra, appeso in coppia con un altro. In questo post però si parla di scuola e di quando un insegnante deve anche ringraziare la sua buona stella, perché non è andato proprio in sovrannumero, ma deve soltanto completare in un'altra scuola il proprio orario di cattedra, perché c'è stata una contrazione. Quindi fa la fine del caciocavallo, un po' qui e un po' là, doppie riunioni, ambienti diversi, capi e colleghi differenti.
A me quest'anno tocca, e non esco dal comune di Bari. Sono un privilegiato e non mi lamento, perché ho un lavoro a tempo indeterminato che mi piace e perché comunque ho evitato di macinare chilometri per raggiungere il posto di lavoro. Recrimino soltanto che la contrazione non sia fisiologica, ma derivi da un intervento di riforma della scuola superiore che ha in realtà tagliato ore ed ore di insegnamento, proprio in scuole dove la didattica nel laboratorio necessiterebbe di tempi distesi. E anche se fosse fisiologica, tipo che in un'annata c'era stato il calo del desiderio ed erano nati meno bambini, non dovrebbe essere automatico che uno è trasferito d'ufficio come il frate francescano dopo il capitolo provinciale, ma bisognerebbe gestire questi alti e bassi con una stanza di compensazione che si chiama organico funzionale. Infatti un'istituzione scolastica non è solo l'edificio e le attrezzature, ma soprattutto la comunità educativa che lo abita ed il capitale umano in essa contenuto. Queste liste di proscrizione disperdono altrove quel know-how che è giusto sia messo a frutto dove si è investito per farlo crescere. Nonostante queste disottimizzazioni, che non favoriscono certo la qualità totale del nostro lavoro con gli studenti, noi si fa buon viso a cattivo gioco, partendo missionari verso nuove terre sconosciute.
Comunque oggi ho fatto la prova ad andare a piedi al Panetti. Venti minuti, trovando aperto il passaggio a livello di via Emanuele Mola. Si può fare.
La cattedra è strana:
Da notare che si tratta di 10 classi diverse, cioè più di 200 ragazzi, tutti a me sconosciuti, alla faccia del feticcio della continuità didattica. Collaborerò con 7 diversi colleghi di teoria e avrò due presidi. Competenze didattiche ad ampio spettro, dovendo prendersi cura di ragazzi dai 14 anni ai 19-20. Altrettanto per la preparazione tecnico scientifica, che si pretende aggiornata e tuttologica.
Nonostante tutto, però, è una sfida che accetto con trepidazione ma anche con entusiasmo.
Buon anno, professor Caciocavallo!
A me quest'anno tocca, e non esco dal comune di Bari. Sono un privilegiato e non mi lamento, perché ho un lavoro a tempo indeterminato che mi piace e perché comunque ho evitato di macinare chilometri per raggiungere il posto di lavoro. Recrimino soltanto che la contrazione non sia fisiologica, ma derivi da un intervento di riforma della scuola superiore che ha in realtà tagliato ore ed ore di insegnamento, proprio in scuole dove la didattica nel laboratorio necessiterebbe di tempi distesi. E anche se fosse fisiologica, tipo che in un'annata c'era stato il calo del desiderio ed erano nati meno bambini, non dovrebbe essere automatico che uno è trasferito d'ufficio come il frate francescano dopo il capitolo provinciale, ma bisognerebbe gestire questi alti e bassi con una stanza di compensazione che si chiama organico funzionale. Infatti un'istituzione scolastica non è solo l'edificio e le attrezzature, ma soprattutto la comunità educativa che lo abita ed il capitale umano in essa contenuto. Queste liste di proscrizione disperdono altrove quel know-how che è giusto sia messo a frutto dove si è investito per farlo crescere. Nonostante queste disottimizzazioni, che non favoriscono certo la qualità totale del nostro lavoro con gli studenti, noi si fa buon viso a cattivo gioco, partendo missionari verso nuove terre sconosciute.
Comunque oggi ho fatto la prova ad andare a piedi al Panetti. Venti minuti, trovando aperto il passaggio a livello di via Emanuele Mola. Si può fare.
La cattedra è strana:
Scuola |
Materia
|
Classe
|
Ore
|
---|---|---|---|
Marconi | Laboratorio di Tecnologie Informatiche |
1A
|
2
|
Marconi | Laboratorio di Tecnologie Informatiche |
1B
|
2
|
Marconi | Laboratorio di Tecnologie Informatiche |
1C
|
2
|
Panetti | Laboratorio di Tecnologie Informatiche |
1A
|
2
|
Panetti | Laboratorio di Tecnologie Informatiche |
1B
|
2
|
Marconi | Laboratorio di Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazioni |
3IA
|
1
|
Panetti | Laboratorio di Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazioni |
3IA
|
1
|
Panetti | Laboratorio di Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazioni |
3IB
|
1
|
Panetti | Laboratorio di Sistemi e reti |
3IB
|
2
|
Panetti | Laboratorio di Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazioni |
4IA
|
2
|
Panetti | Laboratorio di Informatica |
5IB
|
3
|
Da notare che si tratta di 10 classi diverse, cioè più di 200 ragazzi, tutti a me sconosciuti, alla faccia del feticcio della continuità didattica. Collaborerò con 7 diversi colleghi di teoria e avrò due presidi. Competenze didattiche ad ampio spettro, dovendo prendersi cura di ragazzi dai 14 anni ai 19-20. Altrettanto per la preparazione tecnico scientifica, che si pretende aggiornata e tuttologica.
Nonostante tutto, però, è una sfida che accetto con trepidazione ma anche con entusiasmo.
Buon anno, professor Caciocavallo!
Questo articolo, bontà loro, è ospitato anche su Fuoriregistro.
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