Indecisi
Sono indecise se alzare le gonne
di mezzo metro - e non importa se
le gambe sono affusolate o goffe -
oppure abbassarle
fin sotto le caviglie ad impigliarsi
coi tacchi, oppure infilarsi
i pantaloni lunghi
o a mezza gamba
o gli stivali alle cosce o le scarpette,
la collana di vetri luccicanti
che battono ai ginocchi
o dischi tintinnanti sopra il petto,
o avvolgersi in nubi di veli
tingersi le occhiaie in verde cupo
in rosso il viso o in nero,
a fanale gli occhiali
o torti ai lati a gufo,
platinarsi i capelli lunghi fino alle natiche
o accorciarseli rasi, o rimontarli
a trofeo.
Anche i maschi, indecisi:
inanellarsi i capelli? gli orecchini?
allungarsi la barba? i pantaloni porpora?
un monile al petto - ma altri mezzi
hanno in genere per farsi valere.
Dai grattacieli neri di fuliggine
dove respirano l'aria in scatola,
vedono il mare per televisione,
quando c'è propaganda alla freschezza
del burro X,
vedono il cielo limpido
nelle riproduzioni a rotocalco.
E le macchine indifferenti schizzano
su fiumi di persone, indifferenti
schizzano tutti, gonne corte o lunghe,
ai borghi più nascosti:
in un mondo nel quale non importano
una per una tutte le persone,
o importano solo colpo a colpo,
inesperti, si tenta di valere
in questi modi ancora rudimentali.
Passa la gente, passano a milioni
sempre più fitti, sempre più medesimi,
a miliardi nel mondo, e se ne vanno
lasciandosi rubare
tutta la vita della propria vita -
non sanno a chi urlare, come urlare
"esisto anch'io".
Danilo Dolci - Il limone lunare: Poema per la radio dei poveri cristi - Bari, Laterza, 1970
Questo post è segnalato qui dal sito inventareilfuturo.com. Grazie!
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