Captare è un mestiere difficile

Studiavo e ora insegno alla scuola Guglielmo Marconi,
da piccolo andavo in terrazzo e drizzavo le antenne,
dai tetti ancor oggi trasmetto con le onde il mio cuore
e questa canzone mi sembra adeguata perciò.

Ballando con una sconosciuta (di Guccini - Lolli - Biondini - Lolli) 
Francesco Guccini - Quello che non… - 1990


Con gesti da gatto infilava sui tetti le antenne,
in alto d'estate sui grattacieli della periferia
come un angelo libero, in bilico sulla città.
"Non c'è solo il vento", diceva, "anche la luce può portarti via,
se hai tempo da perdere e dentro la giusta elettricità,
e se da sempre ti aspetti un miracolo."

Captare è un mestiere difficile in questa città,
nel cielo ricevere, trasmettere e poi immaginarsi qualunque cosa,
per ferire il silenzio che tutti hanno dentro di sé.
Ma lui credeva nelle ferite e si sfiorava, si toccava nel cuore con la mano nervosa,
guardando le nuvole correre via impazienti da lì,
da quel tetto sospeso sugli uomini…

Finché un giorno un'antenna ribelle ai programmi di quiz
fece sparire le strisce e nel cielo, trasmise l'immagine della Madonna,
una donna normale, non male, che disse così:
"Io spengo la luce, se vuole io posso fare una musica più forte del vento,
posso anche uscire dal monitor, dalla gravità,
potremmo ballare anche subito se lei non ha fretta e non vuole tornare laggiù."

E noi siamo sempre veloci a cambiare canale,
ma coi piedi piantati per terra, guardando la vita con aria distratta,
senza entrare nel campo magnetico della felicità,
felicità che sappiamo soltanto guardare, aspettare, cercare già fatta,
quasi fosse anagramma perfetto di facilità,
barando su un'unica lettera…

Conoscevo quell'uomo e per questo racconto di lui,
è sparito da allora e nessuno ha scoperto dov'è,
ma un dubbio, un sospetto od un sogno io almeno ce l'ho:
provate a passare in una sera d'estate vicino ai grattacieli di periferia,
provate a sentire, captare, trasmettere e poi raccontare qualcosa:
se allora sentite una musica son loro che ballano in bilico sulla città…

Per ascoltare la canzone, vai qui che ne vale la pena.

Commenti

Trinity ha detto…
...se allora sentite una musica son loro che ballano in bilico sulla città
Bella davvero!

Sul terrazzo a drizzare le antenne?? Io non potrei mai... soffro di vertigini!!
Buona serata!
Pierangelo ha detto…
Drizzavo le antenne è un doppio senso dei miei, usato in questo vecchio post al quale sono ancora molto affezionato.

«forse fa male eppure mi va
di stare collegato
di vivere di un fiato
di stendermi sopra al burrone
di guardare giù
la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare
»

(Mi fido di te (2005) - Jovanotti)
Trinity ha detto…
Si, ogni volta che ascolto questa canzone di Jovanotti, mi viene in mente la mia "voglia di volare", come la chiama lui e, allora, sorrido...
(Sul vecchio post): A Bari non sono mai venuta, ma in Puglia sono stata qualche anno fa in vacanza a Vieste... posto stupendo... e naturalmente con i miei da piccola abbiamo visitato il Santuario di Padre Pio... ma questo è tutto. Prima o poi ci farò un salto... magari se un giorno prenderò il volo dal terrazzo di casa mia ;-) (per metafora, neh!!)
Pierangelo ha detto…
@Trinity:

Forse stavano ascoltando la nostra conversazione. Certo è che, sembra incredibile, ma hanno scelto Mi fido di te come inno del Partito Democratico. Speriamo che non porti jella.
Trinity ha detto…
Speriamo...

Legge di Flugg:
Quando c'è bisogno di toccar ferro o legno, ci si accorge che il mondo è fatto di alluminio e plastica!!


Buona serata :-)

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